Andrea Fumasi Consulente Finanziario
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NEWS

ANCHE I RICCHI PIANGONO

19/8/2022

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​Perdita di 174 mld di dollari in 6 mesi per il fondo più grande al mondo.
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Il fondo sovrano norvegese gestito da Norges Bank, la Banca centrale norvegese, dopo aver messo a segno lo scorso anno il suo secondo miglior risultato di sempre con un rendimento del 14,5% pari a 1.580 miliardi di corone norvegesi (158,5 miliardi di euro), in sei mesi ha cancellato quasi interamente i guadagni del 2021.
Infatti, il fondo da oltre 1100 miliardi di dollari di asset ha accusato la sua maggior perdita in un semestre: -174 miliardi di dollari (171,2 miliardi di euro al cambio attuale) con un rendimento negativo del 14,4%.
Il valore di mercato del fondo è diminuito di 1.680 miliardi di corone a 11.657 miliardi di corone nei primi sei mesi dell'anno. Tutti i settori su cui ha investito hanno accusato perdite, ad eccezione di quello dell'energia (+13%) grazie al rally delle materie prime (petrolio e gas in primis) in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Gli investimenti in azioni sono scesi del 17%". Inoltre, i titoli tecnologici hanno avuto una performance "particolarmente negativa", -28%.
Considerando anche che il ritorno sugli investimenti nel reddito fisso è stato pari al -9,3%.

ATTENZIONE !

Questo significa che è il mercato che fa i rendimenti, positivi o negativi che siano, non i consulenti come spesso si crede. Ma allora a cosa servono i consulenti vi domanderete. La figura del consulente deve essere vista in un’ottica più ampia, non solo sui rendimenti, questa è una piccola parte, il consulente deve essere una sorta di “numero verde di assistenza” a disposizione del cliente per poter risolvere, nel limite del possibile, con risposte certe e rapide, qualunque esigenza che riguardi l’aspetto finanziario del cliente stesso, compreso l’aspetto tecnologico oggi così preponderante.

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COME AFFRONTARE L'ORSO

27/5/2022

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Purtroppo stiamo vivendo una situazione socio/economica particolarmente delicata. Da una parte la guerra in Ucraina e dall'altra un'inflazione che non si vedeva da tempo, con la conseguenza che i prezzi sono alle stelle. Le borse ne stanno pagando il prezzo e anche lo S&P 500, l'indice americano azionario più seguito al mondo, è ufficialmente entrato in "bear market", ovvero mercato orso, una correzione del mercato di almeno il 20% rispetto al suo massimo e una fase contraddistinta da una progressiva diminuzione dei prezzi degli asset finanziari e da aspettative pessimistiche. Nel suo articolo Francesco Casarella illustra come si potrebbe affrontare al meglio il temuto orso.
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GUERRA E MERCATI

1/3/2022

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L'invasione dell'Ucraina da parte della Russa ha portato sicuramente scompiglio nei mercati finanziari, ma come sempre è successo nella storia le crisi che siano di guerra o sanitarie o finanziarie sono sempre state superate dai mercati in modo brillante come si può vedere nel grafico.
L'errore più comune è valutare i propri portafogli anno per anno se non peggio mese per mese o giorno per giorno.
I portafogli dei miei clienti sono costruiti per dare rendimenti nel lungo periodo e potrebbero soffrire nel breve/medio periodo, quindi mantenere sangue freddo ed evitare di vendere per paura.
Come spesso dice Warren Buffett, il mercato è uno strumento eccezionale per trasferire la ricchezza dagli impazienti ai pazienti, quindi davvero, siate pazienti.

Vi lascio una previsione di Fidelity International, tra le più importanti società di gestione di fondi al mondo e da oltre 40 anni opera su tutti i mercati finanziari internazionali : "In questo contesto di volatilità e incertezza il focus sulla qualità e sull’analisi fondamentale diventano non solo parametri di selezione degli investimenti ma anche strumenti di gestione del rischio: solidità del business e corrette valutazioni possono costituire infatti un ammortizzatore per l’andamento dei titoli. Soprattutto se si abbina ad una ampia diversificazione di portafoglio. “Riteniamo strategico in questa fase un posizionamento verso l’Asia che risulta molto più isolata rispetto al rischio geopolitico rappresentato dall’Ucraina e presenta oggi un netto trend di crescita economica a premio rispetto all’Occidente” specifica la manager di Fidelity. Secondo la quale, l’Asia, e la Cina in particolare, partono da un livello di valutazioni compresso sia rispetto alla media storica che ai mercati occidentali, fattore che rappresenta un valido cuscinetto in questo contesto di volatilità indotta da un rischio geopolitico esogeno."
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A novembre ogni italiano ha perso oltre 1.000 euro sul conto in banca

30/12/2021

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Italia, patria di risparmiatori e di...."io preferisco lasciare i soldi sul conto anzichè investirli".
Molti non sanno quanto l'inflazione erode i soldi sui conti correnti quanto l'acqua erode la pietra.
Nell'articolo che vi propongo oggi è spiegato in maniera semplice ma precisa, quanto l'inflazione fa perdere il potere d'acquisto.
Gli irriducibili del "io solo conto corrente" dovrebbero riflettere e considerare che investire anche solo una parte dei risparmi può dare loro grandi soddisfazioni. 
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LA SICUREZZA EFFIMERA DELL'OBBLIGAZIONARIO

7/12/2021

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E’ ormai da anni che il mondo obbligazionario non produce più rendimenti interessanti come in passato, anzi a volte i rendimenti sono addirittura negativi.

Ma l’obbligazionario è poi veramente così sicuro come molti risparmiatori erroneamente pensano ?

Vediamo di dare una risposta a questa domanda.
Prima di tutto vi invito a leggere cosa sono le obbligazioni.
Partiamo quindi col dire che gli elementi che compongono un’obbligazione o un titolo di stato a tasso fisso , sono sostanzialmente tre :
- Il prezzo
- Il tasso (sto parlando ora esclusivamente di tasso FISSO)
- La durata
Quando si acquista un’ obbligazione/Titolo di Stato a tasso fisso in sottoscrizione, ovvero quando l’obbligazione/Titolo di Stato nasce, avremo un prezzo di 100, un tasso fisso ad esempio del 2% annuo e una durata ad esempio 5 anni, se moltiplichiamo il prezzo (100) per il numero di obbligazioni che vogliamo acquistare (es. 100) otterremo ciò che poi andremo a spendere ovvero 100 x 100 = 10.000 Euro.
Durante la vita dell’obbligazione/Titolo di Stato (i 5 anni) il prezzo può oscillare, mentre il tasso resta fisso.

Perchè il prezzo oscilla ?

Il prezzo oscilla perchè varia col variare dei tassi d’interesse.

Questo cosa significa ?

Significa che nel momento in cui abbiamo dei tassi di interesse della Banca Centrale in aumento, il prezzo delle obbligazioni/Titoli di Stato tenderà a diminuire.
Se invece il tasso di interesse della Banca Centrale diminuisce allora il prezzo delle obbligazioni/Titoli di Stato tenderà ad aumentare sul mercato secondario.
Facciamo un esempio negativo :
Oggi tassi d’interesse al 2%, obbligazione/Titolo di Stato emessa a 100 con tasso fisso 2%.
Dopo un anno la Banca Centrale decide di aumentare i tassi portandoli al 3%, chiaramente le nuove emissioni saranno emesse al 3%.
La domanda dunque sorge spontanea….se volessi vendere la mia obbligazione/Titolo di Stato che paga una cedola del 2%, quando i tassi sono al 3% e le nuove emissioni anch’esse al 3%, chi mai comprerebbe il mio titolo, visto che paga meno come cedola rispetto alle nuove emissioni ?

Come potrei allora venderle ?

Invogliando i compratori applicando uno “sconto” sul prezzo (fatto dal mercato), ovvero proponendo ad esempio 95, dai 100 a cui l’avevo acquistata.
Chiaramente questo vale anche per il contrario, quando i tassi scendono il prezzo della mia obbligazione/Titolo di Stato sale, in quanto se i compratori la vogliono dovranno pagare
un 
prezzo più alto.
L’altro fattore che incide sul prezzo è la durata, più la durata dell’ obbligazione/Titolo di Stato è lunga, più le oscillazioni del prezzo saranno ampie….in negativo e naturalmente in positivo.
Capite quindi che se possiedo un’ obbligazione/Titolo di Stato per esempio a 5 o più anni (vedi grafico sotto del BTP a 5 anni Apr 17 – Apr 22) e i tassi dovessero salire, (come potrebbe essere in questo momento storico), mi ritroverò con il prezzo della mia obbligazione/Titolo di Stato pagata 100, magari a 95 e se malauguratamente dovessi venderla per necessità di liquidità mi ritroverei con una perdita di 5 punti.
L’unica possibilità che ho di non perdere il capitale è quella di mantenere l’obbligazione fino alla sua naturale scadenza quando mi verranno restituiti i miei 100 spesi per l’acquisto.
Ricapitolando quindi….non solo solo le azioni a subire oscillazioni, ma anche le obbligazioni/Titolo di Stato a tasso fisso.
Ma anche ammettendo di non voler perdere il capitale e quindi mantenere il titolo fino a scadenza, possiamo confrontare ad esempio i rendimenti di un’obbligazione/titolo di stato a 5 anni (vedi grafico sotto del BTP a 5 anni Apr 17 – Apr 22), con l’indice azionario mondiale sempre a 5 anni (vedi grafico sotto del MSCI World).​
Come si vede dai grafici l’indice azionario MSCI World ha guadagnato circa il 80% (16% annuo), al lordo del 26% di Capital Gain, nonostante il calo del 2020 causa Covid 19, contro un modestissimo 6% del BTP (1,2% annuo) al lordo del 12,5% di ritenuta fiscale.
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I 10 COMANDAMENTI DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

19/11/2021

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1) I pilastri del sistema pensionistico italiano
  • Il 1° pilastro del sistema pensionistico è la previdenza di base, obbligatoria, gestita da INPS e casse professionali.
  • Il 2° pilastro è la previdenza complementare (integra la pensione di base) su base volontaria.
Tipologie di Fondi pensione
    • Fondi pensione negoziali;
    • Fondi pensione aperti;
    • Piani individuali pensionistici (PIP);
    • Fondi pensione preesistenti.
Tutti i Fondi pensione sono iscritti all’Albo dei fondi pensione COVIP.

2) Le agevolazioni fiscali
A chi integra la pensione con la previdenza complementare, lo Stato riconosce alcune agevolazioni fiscali:
  • i contributi versati, anche per conto di coloro che sono fiscalmente a carico, possono essere dedotti ogni anno dal reddito complessivo fino ad un massimo di 5.164 euro;
  • i rendimenti sono tassati al 20% in luogo del 26%, tassazione prevista per le altre forme di risparmio finanziario;
  • anche la tassazione della pensione è agevolata, con aliquota al 15% che si riduce fino al 9% al crescere degli anni di partecipazione alla previdenza complementare.

3) La pensione complementare è per tutti
Tutti possono aderire ai Fondi pensione, anche in favore di un soggetto fiscalmente a carico. Per aderire alla previdenza complementare:
  • i lavoratori dipendenti possono verificare se esiste un Fondo di riferimento per il proprio contratto, anche chiedendo al proprio datore di lavoro;
  • i lavoratori autonomi o liberi professionisti possono aderire a un Fondo pensione aperto o a un Piano individuale pensionistico (PIP).

4) Quali sono i contributi del Fondo pensione
I contributi della previdenza complementare sono:
  • i propri versamenti;
  • gli eventuali versamenti del datore di lavoro, se previsti;
  • parte o tutto il TFR, in caso di lavoro dipendente.

5) Pensione complementare: la posizione individuale
La propria posizione individuale nel Fondo pensione si compone dei seguenti elementi:
  • contributi;
  • rendimenti dell’investimento;
  • costi.
Ovviamente i primi due si sommano, mentre gli ultimi si sottraggono.
La propria posizione nel Fondo pensione sarà naturalmente tanto maggiore quanto più sarà lunga la durata del periodo di versamento, ma è importante sottolineare che non sono necessari grandi versamenti: anche piccole somme, versate con costanza per un lungo periodo possono costituire un capitale importante per la propria serenità economica futura.

6) Quali prestazioni si possono ottenere con i Fondi pensione?
Con i Fondi pensione si possono ottenere le seguenti prestazioni:
  • previdenza complementare, al raggiungimento dell’età pensionabile;
  • pensione complementare anticipata, nei casi previsti dalla legge;
  • anticipazione e riscatto (totale o parziale) della posizione individuale, durante il periodo di adesione.

7) Le linee di investimento
Le linee di investimento si differenziano in:
  • garantita;
  • obbligazionaria;
  • azionaria;
  • bilanciata.

8) Come e dove informarsi sui Fondi pensione
Come in tutte le cose, prima di aderire alla previdenza complementare è importante informarsi adeguatamente.
Per farlo consigliamo di leggere la “Guida introduttiva alla previdenza complementare” che può essere reperita sul sito ufficiale della COVIP ma anche i documenti che lo specifico Fondo pensione mette a disposizione, riguardanti:
  • le principali caratteristiche del Fondo;
  • lo Statuto (se si tratta di un Fondo pensione negoziale);
  • il Regolamento (se si tratta di un Fondo pensione aperto);
  • regolamento e condizioni generali del contratto;
  • la stima della pensione complementare che si otterrà.
Sul sito COVIP sono inoltre consultabili:
  • costi e rendimenti dei Fondi pensione;
  • il comparatore dei costi.

9) Percorso individuale
Una volta aderito al Fondo pensione è importante leggere attentamente la documentazione che si riceve ogni anno e in particolare:
  • la comunicazione periodica;
  • la stima personalizzata della propria pensione complementare.
In base a queste informazioni si può decidere, ad esempio:
  • di aumentare la contribuzione;
  • cambiare la linea di investimento scelta;
  • trasferirsi a un altro Fondo pensione.

10) Le tutele della previdenza complementare
I Fondi pensione operano nel rispetto di precise regole stabilite a tutela del risparmio previdenziale.
A vigilare sul rispetto di tali regole, a tutela degli iscritti ai Fondi pensione, è la COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi). Sul sito della COVIP è presente un questionario (il questionario è a cura della COVIP e ha finalità ESCLUSIVAMENTE statistiche) che può essere compilato per scoprire quale è il proprio livello di conoscenza dei Fondi pensione e capire quale linea di investimento è più adatta al proprio profilo di rischio e rendimento.
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REGIME FORFETTARIO 2022…..COME SARA’ ?

8/11/2021

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Sappiamo bene quanto il regime forfettario sia “amato” dalle piccole partite iva.
Ad oggi nulla è ancora deciso per quanto riguarda il regime forfettario inserito nella nuova legge di bilancio.
Da più parti si legge che anche per il 2022 il regime forfettario continuerà ad essere il regime agevolato presente in Italia così come lo conosciamo.
Fino ad oggi e si crede anche per l’anno prossimo, potranno permanere o accedere al regime forfettario nel 2022, coloro che:
• hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 65.000;
• hanno sostenuto spese per un ammontare complessivamente non superiore ad euro 20.000 lordi per lavoro di terzi.
L’uscita dal forfettario anche solo per un anno implica il passaggio al regime ordinario per l’anno successivo con un’aggravio in termini di tassazione.
Uno degli obiettivi del governo è proprio quello di incentivare l’imprenditorialità e si sta studiando una soluzione per rendere meno traumatico, il passaggio da un regime agevolato ad uno di tassazione ordinaria con un regime transitorio.
Nello specifico, persi i requisiti per rimanere nel forfetario, al contribuente è concesso di continuare nel regime di favore nei due periodi di imposta successivi. A condizione che in ciascuno di detti periodi di imposta il contribuente dichiari un volume d’affari incrementato di almeno il 10% rispetto a quello di ciascun anno precedente.
Conseguentemente, le aliquote dell’imposta sostitutiva sono aumentate, per il biennio in questione, rispettivamente, dal 15 al 20 e dal 5 al 10 per cento.
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COME VALUTARE IL TUO CONSULENTE FINANZIARIO ?

13/10/2021

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 Non tutti i consulenti sono uguali, come non tutti i professionisti in campo medico lo sono.
Quando si hanno problemi fisici si fa di tutto per trovare i migliori luminari, che li possano risolvere. Ma non è semplice capire chi è meglio di chi.
Anche in campo finanziario succede la stessa cosa, quando sentiamo la necessità di abbandonare la cara vecchia banca e passare ad un consulente ci sentiamo smarriti.
Come possiamo valutare il consulente che potrà risolvere i nostri dubbi in campo finanziario ?
Come possiamo capire se un consulente fa al caso nostro e cosa distingue un consulente da un’altro ?
Ci sono dei punti chiave da seguire per poter valutare il consulente.
Nell’articolo, vengono esposti questi punti in maniera chiara e da consulente vi posso dire che sono completamente d’accordo.
Personalmente credo di soddisfare tutti e 7 i punti.
Almeno…..questo è quello che dicono i miei clienti…….
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CHE SUCCEDE AI PREZZI DEI CARBURANTI ?

6/10/2021

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Benzina e diesel entrano infatti nella terza settimana di fila in salita, con le compagnie tutte impegnate a ritoccare i listini verso l’alto.
Anche il metano auto ci sta mettendo del suo, in diversi impianti si è registrato un sostanziale raddoppio del costo del pieno arrivando a toccare anche i 2 euro al kg.

Ma che sta succedendo?

Per benzina e diesel, la volata dei prezzi è direttamente correlata a quella del petrolio, schizzato ai massimi da 7 anni.
Le cause dell’aumento sono molteplici e tutte da inquadrare nel generalizzato aumento di prezzo delle materie prime energetiche post pandemia. Il fabbisogno di energia necessario per la ripresa, a partire dalla Cina, ha dato infatti un enorme stimolo alla domanda, con l’offerta che stenta a tenere il passo.
L’ulteriore spinta a un mercato già rialzista è poi arrivata dall’Opec+, l’organizzazione allargata dei Paesi produttori di petrolio, da cui molti si aspettavano un’accordo per un’aumento della produzione di greggio.

Tra domanda e offerta si stima quest’anno un deficit di ca. 1,1 milioni di barili al giorno e ca. 1,4 milioni/giorno per l’anno prossimo, tra l’altro, nelle passate settimane anche la produzione americana ha subito degli importanti rallentamenti, complici gli eventi meteorologici estremi che hanno colpito Texas e Louisiana, difficile quindi che una certa normalità nei prezzi arrivi in tempi brevissimi.
​
Stay tuned.


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SOLO I RICCHI POSSONO INVESTIRE ?

24/9/2021

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Spesso mi sento dire : “Non ho capitali da investire, investire è cosa da ricchi”

Perchè ? SBAGLIATO, chiunque può investire anche con piccole somme mensili.

L’interesse composto.

Albert Einstein definì l'interesse composto come l’ottava meraviglia del mondo e disse: “Chi lo capisce guadagna, chi non capisce paga”. Ecco perché è fondamentale cominciare a investire appena possibile, anche attraverso piccoli accantonamenti.

Un investimento iniziale di soli 1.000 euro, con ulteriori 100 euro di investimento ogni mese per 40 anni, ad un tasso ad esempio del 4% annuo, arriverebbe a valere circa 125.000 euro, con un tasso dell’8% annuo si arriverebbe a circa 374.000 euro. Una bella liquidazione o un buon aiuto per arrotondare i sempre più bassi importi delle pensioni.

Decidere dove e come investire dipende da molti fattori; obiettivi, orizzonte temporale e rischio, i principali. Ma sicuramente non si ha bisogno di un grande capitale iniziale. Quello di cui si ha veramente bisogno per essere un investitore di successo è il tempo. Perché più a lungo rimani investito, più la forza dell’interesse composto diventa efficace e aumentano le possibilità di avere tassi più elevati.

La chiave per investire non è anticipare il mercato, ma STARE NEL MERCATO.
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    Andrea Fumasi

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