I fondi pensione aperti sono forme pensionistiche complementari alle quali, come suggerisce il termine “aperti”, possono aderire tutti coloro che, indipendentemente dalla situazione lavorativa (lavoratore dipendente del settore privato o pubblico, lavoratore autonomo, libero professionista, altro), intendano formarsi una pensione complementare.
I fondi pensione aperti possono essere istituiti da banche, imprese di assicurazione, ecc.Sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della società istitutrice in quanto è destinato esclusivamente al pagamento delle prestazioni agli iscritti e non può essere utilizzato per soddisfare i diritti vantati dai creditori della società. La contribuzione Per il lavoratore dipendente del settore privato che aderisce su base collettiva, i contratti e gli accordi collettivi, anche aziendali, fissano la contribuzione. Il datore di lavoro verserà sulla posizione individuale dell’aderente: - il contributo a carico del lavoratore, nell’importo previsto dall’accordo collettivo o regolamento aziendale (ferma restando la possibilità di contribuire in misura superiore); - il contributo dell’azienda, nella misura prevista dall’accordo collettivo o regolamento aziendale (cui il lavoratore ha diritto se effettua il proprio versamento); - il TFR futuro (cioè il TFR maturato dal momento dell’adesione), in tutto o in parte, in base a quanto previsto dall’accordo collettivo o regolamento aziendale. E’ possibile versare anche il solo TFR; in tal caso il datore di lavoro non ha l’obbligo di versare il proprio contributo. Il lavoratore dipendente del settore privato che aderisce su base individuale sceglie al momento dell’adesione l’importo e la periodicità della contribuzione, e può successivamente modificarli; può versare anche il solo TFR. Trattandosi di adesioni individuali, l'iscritto non ha diritto al contributo del datore di lavoro, il quale può comunque decidere di contribuire al fondo pensione aperto scelto dal proprio dipendente. Il lavoratore dipendente del settore pubblico può aderire versando solo il contributo individuale, ma non il flusso di TFR. Il lavoratore autonomo e il libero professionista stabiliscono liberamente l'importo e la periodicità della contribuzione. Nel corso del tempo è possibile modificare le proprie scelte. La rendita al momento del pensionamento. Una volta maturati i requisiti per la pensione obbligatoria, l’iscritto che abbia partecipato alla previdenza complementare per almeno cinque anni, può trasformare la sua posizione individuale in una rendita calcolata in base all'età e al capitale accumulato. Al momento del pensionamento l’aderente sceglie il tipo di rendita che intende percepire tra quelle previste dal fondo. Se sceglie la rendita reversibile, la pensione continuerà ad essere erogata al soggetto indicato dall’aderente. Nel caso in cui abbia scelto la rendita con restituzione del montante residuale, al beneficiario indicato viene versato il capitale residuo in unica soluzione. Se manca l’indicazione di un beneficiario, l’erogazione della rendita termina al momento del decesso dell’aderente. In caso di decesso dell’aderente prima del conseguimento delle prestazioni pensionistiche, la sua posizione individuale è riscattata dai beneficiari designati oppure dagli eredi se non sono stati designati altri beneficiari. In mancanza di tali soggetti, la posizione resta acquisita al fondo pensione. La prestazione in capitale Si può anche optare per la liquidazione in capitale della posizione individuale fino a un massimo del 50% del montante accumulato. Se la conversione in rendita del 70% del montante finale accumulato risulta inferiore alla metà dell’importo annuo dell’assegno sociale, la prestazione potrà essere erogata interamente in capitale. beneficiari designati oppure dagli eredi se non sono stati designati altri beneficiari. In mancanza di tali soggetti, la posizione resta acquisita al fondo pensione. Fiscalità e deducibilità Durante la fase di accumulo è possibile dedurre dal reddito complessivo annuo i contributi versati al fondo pensione fino al limite di 5.164,57 euro. Tale importo comprende l’eventuale contributo del tuo datore di lavoro. E’ esclusa dalla deduzione la quota del TFR. I rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato e titoli similari, la tassazione è fissata al 12,5%.
0 Comments
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di ETF, ma cosa sono ?
Vediamo quindi, senza scendere troppo nello specifico, cosa sono e come si comportano questi strumenti d’investimento. Un ETF è un fondo di investimento scambiato in borsa e progettato per replicare fedelmente l’andamento di una determinata asset class o di un determinato indice azionario o obbligazionario o di materie prime (ETC). Per esempio, un ETF può seguire l’indice S&P 500, cioè l’indice di borsa USA che elenca le 500 aziende statunitensi con la maggiore capitalizzazione o il mercato azionario italiano, piuttosto che quello europeo o giapponese. Gli ETF quindi sono strumenti passivi, il cui obiettivo di investimento, come detto, è esclusivamente quello di replicare la performance dell’indice benchmark a cui fanno riferimento consentendo in modo immediato agli investitori di esporsi al mercato di interesse (azionario, obbligazionario, di materie prime ecc). Operativamente, grazie alla negoziazione in tempo reale in Borsa, gli ETF possono essere acquistati e venduti come se fossero delle azioni tramite la propria banca o il proprio consulente; Gli ETF, replicando un indice notorio di mercato, consentono agli investitori di essere perfettamente consapevoli del profilo rischio/rendimento del proprio investimento nonché del portafoglio titoli a cui sono esposti. Essi hanno inoltre un prezzo che si aggiorna in tempo reale in funzione dell’andamento delle componenti dell’indice di riferimento e, quindi, l’investitore è costantemente a conoscenza della valorizzazione del proprio investimento in ETF, anche grazie alla pubblicazione giornaliera del valore ufficiale dell’ETF (NAV) Gli ETF non hanno scadenza e contemporaneamente sono quotati in Borsa in tempo reale; l’investitore può quindi modulare in funzione dei propri obiettivi l’orizzonte temporale dell’investimento, che può andare dal brevissimo termine (trading intraday) al medio/lungo termine, come per gli investimenti effettuati a fini previdenziali. Infine, considerando che il lotto minimo di negoziazione è pari ad una sola quota/azione, è possibile prendere posizione sugli indici di tutto il mondo anche per importi ridotti; Gli ETF sono fondi o Sicav il cui patrimonio è per legge di esclusiva proprietà dei possessori delle quote/azioni dell’ETF. Di conseguenza anche nell’ipotesi di insolvenza delle società che si occupano della gestione, amministrazione e promozione del fondo, il patrimonio dell’ETF non verrebbe intaccato. Questo a grandi linee cosa sono gli ETF, ci sarebbe molto altro da dire su questi strumenti, ma non voglio tediarvi entrando più nello specifico. |
AutoreAndrea Fumasi Archivio
Ottobre 2024
Usate le categorie qui sotto per navigare tutti i post in maniera ragionata
Tutti
Questo sito web utilizza tecnologie di marketing e di monitoraggio. La disattivazione comporta la disabilitazione di tutti i cookie, ad eccezione di quelli necessari per il funzionamento del sito web. Considera che alcuni prodotti potrebbero non funzionare altrettanto bene senza i cookie di monitoraggio. Rifiuto dei cookie |
OrariLunedi - Venerdi : 09.00 - 18.30
|
Telefono338 230 5825
|
|