Andrea Fumasi Consulente Finanziario
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ATTENZIONE A COME SI INVESTE

4/2/2021

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1. Cambiare bruscamente orizzonte temporale
Di solito funziona così: avete scelto un portafoglio ipotizzando una certa durata dell’investimento, poi il mercato “tossisce”, uno strumento all’interno del portafoglio perde il 5-6%, voi leggete alcune opinioni negative in merito, iniziate a tremare come conigli e alla fine vendete. Questo cambio d’orizzonte temporale fa danni mostruosi: tipicamente vi fa perdere circa la metà dei guadagni. Soluzione: investite un po’ alla volta e non pensateci più. Non fate come il tizio del grafico seguente…



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2. Non diversificare
La diversificazione è inutile solo se siete capaci di prevedere il futuro e sapete quale sarà il miglior investimento. Se invece (come sospetto) non avete doti divinatorie paranormali, beh, allora vi conviene diversificare un po’ il vostro portafoglio. Ma senza esagerare.

3. Tardare a investire per la pensione
Domanda: ve l’hanno spiegato che l’INPS ha uno schema di funzionamento demenziale? Vi è chiaro che i lavoratori pagano per chi è in pensione, ma il numero di pensionati cresce in modo insostenibile rispetto al numero di lavoratori? E che dunque la pensione pubblica è sempre più un miraggio, soprattutto per chi è nato dopo il 1980? Bene, se avete afferrato il concetto, correte ai ripari.
Dormire sotto i ponti da anziani non fa bene all’artrosi. 


4. Non leggere bene prospetti informativi e contratti
Per legge, gli intermediari sono costretti a scrivere tutto. Magari in piccolo e con quel linguaggio legale che vi manda in narcosi già alla seconda riga. Ma voi dovete leggere tutto, se non volete cattive sorprese.

5. Comprare obbligazioni della vostra banca
Le obbligazioni bancarie di solito rendono meno di un BTP di pari scadenza, perché cariche di oneri impliciti, cioè costi. Poi, sono mediamente più rischiose e meno liquide. E questo vale ancora di più per le obbligazioni bancarie subordinate, i cui detentori, con la recente entrata in vigore del bail-in, rischiano di essere chiamati a mettere mano al portafoglio in caso di default dell’emittente. Prima di comprare questi bond, studiateli con attenzione, confrontateli con un titolo governativo o un sovranazionale (tipo BEI, BIS, ecc) e solo allora decidete.

6. Credere di diventare ricchi con il trading online
Il variopinto mondo del trading online pullula di guru, tesi a convincervi che diventerete ricchi grazie ai loro favolosi corsi o al loro sito di previsioni dei mercati finanziari. Sappiate che avere successo con il trading è difficilissimo: nella stragrande maggioranza dei casi voi finirete col perdere soldi e tempo. Imparate a risparmiare e a investire, non a fare trading (e siate cinici con questi corsari di bassa lega).

7. Ascoltare economisti, politici, mass-media
Il rumore nelle orecchie distrae: eliminatelo. Ecco quindi, per voi e solo per voi, la mia lista personale di rumori da eliminare.
  • Economisti. Pensate a quanto poco ci hanno azzeccato nella storia: per esempio, nel 2009 non hanno riconosciuto la peggior crisi dalla Grande Depressione del 1929, a dispetto di una miriade di segnali e, soprattutto, del fatto che la recessione era già in atto.
  • Politici. Salvo rare eccezioni, le vicende di qualunque Parlamento sono vivaci, piene di personaggi buffi e litigiosi che ne combinano di tutti i colori, passando da crisi a improvvise soluzioni, per poi ripiombare ancora in tragiche crisi: trame perfette per saghe giornalistiche-televisive. Generalmente l’impatto sui mercati finanziari di tutto ciò è basso. Per esempio, nonostante le movimentate vicende della politica italiana, lo spread ha continuato per la sua strada, indifferente a tutto tranne che all’operato della BCE. Andando su fatti storici di peso, pensate che dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor nel 1941 (che trascinò gli USA nella II Guerra Mondiale) l’indice azionario Dow Jones perse soltanto il 6% (e nei 12 mesi successivi guadagnò il 2,20%).
  • Mass-media: giornali, televisione. Vi bombardano con un flusso continuo di notizie e dati (spesso spiegati superficialmente), che vi portano a deviare dal vostro percorso d’investimento (vedi punto 2). Ogni giorno esce qualche dato economico: a volte migliorano, altre volte peggiorano, ma nell’immediato raramente impattano sui vostri investimenti. Per dire, durante l’ultima recessione della zona euro (iniziata a marzo nel 2012 e finita a giugno 2013), i mercati azionari dell’Eurozona hanno reso il 13% circa. Dunque voi concentratevi su poche cose importanti, controllate il vostro portafoglio regolarmente, leggete il giusto, ma non siate paranoici nel seguire le news.




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