La pensione, una speranza…
Col passare del tempo passeremo tutti al calcolo contributivo e l’età della pensione crescerà, con il tasso di sostituzione tra pensione e ultimo stipendio che diminuirà, con uno scalone tra il 2030 e il 2040. A oggi, secondo l’Ocse, il tasso di sostituzione italiano lordo al momento della pensione di vecchiaia è del 76,1%, vuol dire che in media oggi tutti, uomini, donne, lavoratori con alti salari o con bassi salari, in qualsiasi settore lavorino prendono di pensione il 76,1% dell’ultimo stipendio se hanno avuto una carriera continua e si ritirano a 67 anni. Tranne Grecia e Spagna che hanno un tasso di sostituzione maggiore del nostro, nel resto del mondo troviamo percentuali decisamente più basse con punte che arrivano anche al 30%. Il sistema pensionistico in Italia è molto gravoso in relazione al Pil e questo andrà sicuramente peggiorando con il passare degli anni. Ad oggi chi ha cominciato a lavorare prima del 1996 andrà in pensione con il sistema misto ovvero con un calcolo retributivo fino al 1995 e successivamente con quello contributivo. Tra il 2030 e il 2040 si “estingueranno” completamente i lavoratori che avevano cominciato la propria carriera prima del 1996 e il calcolo sarà solo contributivo per tutti. La Ragioneria di Stato ha ipotizzato che i pensionandi del futuro riceveranno solo il 59,4% dell’ultimo stipendio, sia per l’effetto dell’anticipo che del calcolo interamente contributivo. Il passaggio al sistema completamente contributivo dovrebbe essere accompagnato da una maggiore copertura previdenziale dei giovani, dando una forte spinta alla previdenza integrativa, che, per il momento, è rimasta priva di nuove agevolazioni a causa delle scarse risorse a disposizione. E’ proprio la previdenza integrativa che va sostenuta, sia da parte dello Stato con maggiori agevolazioni rispetto ad oggi (pur essendo oggi già agevolata), sia da parte dei giovani. I giovani che hanno un lavoro dovrebbero sacrificare una piccola parte del loro reddito, in favore di una futura integrazione della pensione pubblica. Mi rendo conto che è difficile da accettare per i giovani, ma il sacrificio di oggi sarà il salvagente di domani e lo dico per esperienza personale.
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AutoreAndrea Fumasi Archivio
Ottobre 2024
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